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Gestire un centro estetico o un salone significa indossare più cappelli: imprenditrice, manager, professionista, formatrice del team, punto di riferimento per le clienti. La fatica spesso, nasce non solo dal carico di lavoro, ma dall’assenza di un equilibrio interno: ci giudichiamo con durezza, pretendiamo la perfezione, rimandiamo il tempo per noi e prendiamo decisioni sull’onda dell’urgenza.
La buona notizia è che più consapevolezza significa meno fatica. Quando una titolare impara a conoscersi davvero, la gestione del centro diventa più chiara, le scelte sono più rapide e coerenti, il dialogo con sè stessa è più gentile e motivante.
Equilibrio interno e autoaccettazione: cosa sono davvero
Equilibrio interno non è “restare sempre calme”, ma saper rientrare al centro anche quando fuori c’è confusione. È la capacità di riconoscere valori, bisogni, limiti e potenzialità, e di accettarsi senza giudizio. Autoaccettazione non vuol dire accontentarsi: significa smettere di combattere contro se stesse per liberare energia verso gli obiettivi.
Un passaggio chiave è il modo in cui ci parliamo. Il dialogo interiore influenza il nostro stato emotivo e la qualità delle decisioni. Ecco qualche riformulazione utile:
- Da “Non sono capace” a “Sto imparando, qual è il prossimo passo concreto?”
- Da “Ho sbagliato tutto” a “Cosa funziona e cosa posso correggere?”
- Da “Devo fare tutto io” a “Cosa posso delegare e a chi, con che standard?”
- Analisi di consapevolezza: cosa è andato bene, cosa migliorare, quale scelta rimando e perché.
- Registro dei successi: 3 risultati a settimana, piccoli o grandi. Allena la mente a vedere i progressi.
- Formazione mirata: scegli un tema per ciclo (es. delega, comunicazione, pricing) e misuralo con indicatori concreti.
- Punti di forza (es. relazione con le clienti, standard di servizio)
- Zone di crescita (es. pianificazione, negoziazione con fornitori)
- Da delegare (es. alcune attività amministrative o social)
- Stop & Respiro Quando arriva una criticità o una scelta importante, la reazione istintiva è agire subito. Il rischio però è decidere “di pancia”, senza lucidità. Fermarsi anche solo un minuto, fare tre respiri profondi e lenti, serve a interrompere l’automatismo. È come mettere in pausa un video: la mente si calma, si crea lo spazio per ragionare con più lucidità.
- Dati, non opinioni Qui si tratta di separare ciò che credi da ciò che sai. Non “penso che il cliente sia scontento”, ma “il cliente ha segnalato due insoddisfazioni”. L’obiettivo è basare la scelta su fatti verificabili, numeri concreti e situazioni osservabili, non su percezioni o supposizioni.
- Opzioni La trappola è credere di avere una sola strada. Qui la regola è costruirne almeno tre, anche forzandosi un po’. Esempio:
- fare subito un’azione diretta;
- non fare nulla e vedere come evolve;
- delegare a qualcun altro o chiedere supporto.
- Criteri di scelta Non tutte le opzioni hanno lo stesso peso. I criteri servono a valutarle con metodo. Segui questi parametri possibili e dai un “voto” ad ogni opzione per capire la soluzione più sostenibile:
- Tempo: quanto richiede? è urgente o no?
- Costo: risorse economiche e umane necessarie.
- Impatto su clienti e team: genera fiducia o crea problemi?
- Coerenza con i valori: rispetta la cultura e l’identità che vuoi mantenere?
- Piano d’azione e verifica Una volta scelta la strada, non basta dirsi “ok, lo farò”. Serve un’azione concreta entro 24 ore, anche piccola, per non lasciare che la decisione resti astratta. Poi è utile prevedere un momento di controllo dopo due settimane: verificare se la scelta ha funzionato, se va corretta o se bisogna passare a un piano B. Questo mantiene il processo dinamico e non statico.
- il coach ti fa domande che ti spingono a riflettere e a vedere possibilità nuove;
- ti aiuta a definire obiettivi chiari e raggiungibili;
- ti sostiene nel trasformare le idee in azioni concrete;
- ti responsabilizza, perché senza azione non c’è cambiamento.
- Credenziali e formazione specifica (percorso strutturato, es. scuole riconosciute; adesione a codici etici professionali).
- Esperienza con titolari e team nel settore beauty & wellness.
- Chiarezza del contratto: obiettivi, durata, modalità, riservatezza, onorario, cancellazioni.
- Metodo e strumenti: come lavora, come misura, che tipo di supporto tra le sessioni.
- Supervisione e aggiornamento: segno di qualità e responsabilità verso il cliente.
- Sessione conoscitiva: utile per valutare sintonia e definire aspettative.
- Diario di autoaccettazione (10 minuti): scrivi tre cose che hai fatto bene questa settimana e una che vuoi migliorare, con la formula “La prossima volta farò…”.
- Riformulazioni di self-talk: scegli una tua frase “spigolosa” ricorrente e trasformala in una domanda operativa, es. da “Non ce la farò” a “Quali risorse posso attivare ora per farcela?”.
- Blocco crescita in agenda: prenota 45 minuti fissi a settimana dedicati a te (riflessione, studio, revisione procedure). Difendilo come un appuntamento con una cliente importante.
