Iniziamo una serie di “appuntamenti” che ci condurranno nel magico universo della programmazione neuro linguistica. Lo facciamo partendo dal concetto più importante: capiamo esattamente la “forza” di questa metodologia per rendere la nostra vita personale e professionale sempre più efficiente.
La PNL è un approccio alla comunicazione, un metodo nato dal frutto di anni di ricerche, compiute da Richard Bandler e John Grinder, per cambiare pensieri e comportamenti attraverso lo sviluppo personale. L’assunto di base è che ogni esperienza umana ha una struttura precisa; lavorando su questa struttura possiamo modificare la percezione dell’esperienza stessa e quindi i comportamenti che ne derivano.
Perchè Programmazione Neuro Linguistica?
PROGRAMMAZIONE
la nostra mente è un computer che assorbe i dati, li struttura e li “incasella” in comportamenti che ci fanno vivere, con il passare degli anni, come se avessimo un “pilota automatico” che guida pensieri, sentimenti, reazioni, credenze abituali. La PNL ci suggerisce tecniche per riprogrammare la nostra mente attraverso il linguaggio e sostituire i programmi obsoleti.
NEURO
gli stati della mente influenzano la comunicazione e il comportamento. La PNL insegna come sviluppare mappe mentali per cambiare rotta e rendere la nostra mente proattiva, positiva, collaborativa.
LINGUISTICA
attraverso il linguaggio accediamo al funzionamento interno della mente. Usare le parole giuste al momento giusto significa diventare abili comunicatori.
Sfatiamo subito una credenza; la programmazione neuro linguistica non è uno strumento di ipnosi per indurre le persone a “seguire” determinati comportamenti annientandone la volontà. Al contrario, opera attraverso l’uso consapevole del linguaggio per modificare gli schemi mentali delle persone.
"La Mappa non è il territorio”
Sicuramente, avrete sentito spesso questa frase che racchiude un concetto molto importante: quello che noi pensiamo, il nostro punto di vista, (la mappa) non corrisponde a quella che è la vera realtà, (il territorio) ossia quello che esiste oggettivamente, che prevede svariate forme e modi per intendere le cose. Per riassumere semplicemente, ognuno di noi decodifica le informazioni secondo un proprio modo di intendere che è il risultato di ciò che noi siamo, delle esperienze che abbiamo vissuto e man mano viviamo.
Gli stimoli che ci arrivano dall’esterno costruiscono, istante per istante, la nostra realtà interpretandola in funzione del nostro mondo interno. Ecco perché la realtà in sé non esiste, ma è una esperienza che ognuno vive in modo personale. Il problema è che ce ne scordiamo costantemente, credendo che la nostra realtà sia quella oggettiva: da qui nascono le incomprensioni e i conflitti.
“Ce la cantiamo e ce la suoniamo” e la frase che meglio riassume la situazione.
Il nostro stare bene o male rispetto a un evento non nasce dall’evento in sé, ma dal significato che gli attribuiamo in base ai nostri schemi mentali:
- se la cliente non risponde al telefono significa che è arrabbiata
- non posso vendere il trattamento domiciliare perchè ha già acquistato il percorso corpo
- mi ha risposto in modo sgarbato allora significa che….
Interpretiamo ciò che ci accade basandoci su convinzioni, percezioni, emozioni, aspettative; dati estremamente soggettivi che, spesso, ci fanno costruire un film.
Cosa sono gli schemi mentali?
Le nostre convinzioni possono plasmare, influenzare o perfino stabilire il nostro grado di intelligenza, di salute, di relazioni, di creatività, addirittura il nostro grado di felicità e di successo personale.
(Robert Dilts)
Questi schemi che “costruiamo” durante la vita, FRUTTO DELLA SOMMA DELLE NOSTRE ESPERIENZE, spesso, ci chiudono in gabbie molto particolari chiamate “convinzioni limitanti”, catene invisibili che ci condizionano, limitano e ci costringono, depotenziandoci come individui….
- non sono in grado di affrontare questa situazione
- non so vendere
- non ho la capacità di affrontare i cambiamenti
- non mi è mai piaciuto pianificare e non lo so fare
- ho troppe cose da fare e non ho tempo da dedicarmi
Ecco alcuni esempi di “gabbie mentali” pericolose. Ci chiudiamo all’interno delle nostre convinzioni, ci ripetiamo le difficoltà in continuazione senza renderci conto che le sbarre diventeranno sempre più pesanti determinando stati d’animo, comportamenti, relazioni difficili ed ingombranti.
Come superare allora questi schemi mentali?
“Un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità; un ottimista vede l’opportunità in ogni difficoltà”
(Winston)